domenica 25 maggio 2014

"LASCIAMOCI" "PERCHE'?" "PERCHE' SI LASCIANO TUTTI!"

Salve lettori, torno oggi con la recensione al romanzo d'esordio di Simone Laudiero, apprezzato autore televisivo. Il libro, una commedia cinico - romantica, il cui titolo provocatorio è Si lasciano tutti, mi è stato segnalato qualche settimana fa. La trama mi ha molto incuriosita e così l'ho letto. Vi posto qui il mio parere.


TRAMA:
Roberto ha trent'anni, un imprecisato lavoro di segreteria e la faccia di chi si è appena lasciato con la fidanzata. Eppure, lui e Sandra stanno ancora insieme, anzi vogliono andare a convivere. Ma i loro progetti vengono ostacolati dai nonni della ragazza, ultraottantenni che improvvisamente - e inspiegabilmente - decidono di divorziare. Di per sé la cosa non sarebbe un problema, specie per Roberto, se non fosse che la casa dove vive Sandra e dove lui vuole trasferirsi è della nonna di lei, che ha deciso di tornare ad abitarla, sfrattando la nipote.
Inizia così una vera e propria "caccia all'uomo" per cercare di scoprire i motivi di questa separazione, "caccia" imbastita da Roberto che non si rassegna a perdere la casa, come se da questa dipendesse la sua intera relazione con Sandra.
Sullo sfondo, gli amici di sempre di Roberto: Anna, Minerva e Tommaso, che un po' lo aiutano e un po' lo incitano a lasciar perdere tutto e a trovarsi un altro posto.
Riuscirà Roberto a scoprire la verità? E sarà davvero Sandra quella giusta?

RECENSIONE:
Divertente, ironico, scanzonato sono i primi aggettivi che associo a questo romanzo dalla storia veramente originale, che si tinge di "giallo" in un'avvincente susseguirsi di incredibili (dis)avventure. Il colpo di genio è, infatti, proprio nella storia dei due nonni ultraottantenni che, "impazziti", decidono di divorziare. Ovviamente, è tutto premeditato e calcolato dall'autore, che calibra bene l'ossessione di Roberto (scoprire i motivi di questo gesto) con le storie parallele dell'uomo e degli amici storici di lui.
Ottimi sono anche i continui flashback di Roberto con le sue ex. Laudiero ha scelto di raccontare, più che le varie storie del protagonista, proprio il momento in cui queste finiscono: gli addii. Inseriti nei momenti più opportuni - di solito quando sta per succedere qualcosa di realmente interessante - ci permettono di capire meglio la psicologia di questo "bambinone" (almeno così mi sembra appaia Roberto), rendendoci più chiara la situazione tra lui e Sandra.
I personaggi sono "molto umanizzati": Roberto, con il suo lavoro precario, Minerva, con il suo finto cinismo da "panchina lunga" (in sintesi, vuole sempre avere pronto un "rimpiazzo"), Anna, con la sua sicurezza, Tommaso, con la sua paura di invecchiare (o di vivere?).
Accanto a loro, una carrellata di "comparse", tutte ben caratterizzate: fortunatamente in questo romanzo non c'è nessuna "macchietta", nessun "luogo comune".
Insomma quello di Laudiero è davvero un buon libro d'esordio. L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è lo stile, più simile a una sceneggiatura che a un romanzo vero e proprio. Tuttavia la cosa è giustificata - e giustificabile - dal momento che l'autore appartiene proprio a quel mondo. Di sicuro, se vorranno farne un film, sarà molto semplice adattare questo romanzo al grande o al piccolo schermo. Io me lo aspetto!
Per il momento è tutto.

Biancaneve

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