domenica 16 febbraio 2014

IO CHE AMO SOLO TE

E rieccomi con la critica settimanale. Quest'oggi ho deciso di recensire per voi "Io che amo solo te", dell'ormai affermato scrittore Luca Bianchini. Incuriosita dai commenti positivi che sempre più frequentemente mi sono ritrovata a leggere sulle opere di questo autore, ho deciso di capire quanto di vero ci fosse in queste voci, iniziando dal penultimo romanzo pubblicato. E devo ammettere di essere rimasta piacevolmente impressionata. 


TRAMA

Chiara e Damiano si stanno per sposare. Quello che non sanno è che la madre di Chiara, Ninella, e il padre di Damiano, don Mimì sono da sempre innamorati l'uno dell'altra, ma non si sono potuti sposare a tempo debito, a causa di uno scandalo che ha coinvolto la famiglia di lei: Franco, il fratello di Ninella, era stato arrestato per contrabbando. E così colgono quest'occasione per stare ancora una volta l'uno accanto all'altra... 
Ma il paese, Polignano a Mare, arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia, ha gli occhi puntati su di loro, aspettando un passo falso. E la più guardinga è Matilde, la moglie di don Mimì, che in paese chiamano la "First lady". Ma la donna deve anche fare i conti con l'altro figlio, Osvaldo che, come tutti sospettano, è gay. 
Riusciranno i due innamorati a dichiararsi ancora o alla fine della festa tutto rimarrà come prima? 


RECENSIONE
Un romanzo appassionato e appassionante, che scorre con una facilità quasi idilliaca. La storia è perfettamente incastrata e procede a ritmi serrati senza sgarri né pause. Il tutto si svolge nell'arco di tre giorni: venerdì, vigilia del matrimonio, giorno di speranze e attese, ma anche di passi falsi; sabato, giorno del matrimonio, durante il quale tutti recitano e allo stesso tempo tutti mostrano la loro vera faccia; e infine domenica, giorno della resa dei conti e dei bilanci. 
Lo stile è semplice e lineare, a tratti aggressivo e pungente, a tratti invece più melodioso e raffinato. Si fa leggere e accompagna il lettore durante tutto il romanzo, senza mai lasciarlo solo. 
Accattivanti i personaggi, pieni di dilemmi e sfumature. Nessuno è come sembra, ma nessuno è davvero malvagio. Vengono sfumate le debolezze, mettendole prepotentemente in risalto, ma anche cercando di nasconderle agli occhi del mondo. Personaggi molto umani, insomma. 
Unica pecca: l'ambientazione pugliese. Ora vi spiego quello che intendo. L'autore non è pugliese e questa cose emerge prepotentemente. Nonostante egli cerchi di riprodurre fedelmente espressioni e modi di dire, si ritrova a esagerare: inserisce troppe cose tutte insieme, facendole suonare come forzature. 
Tuttavia, nel complesso il romanzo è piacevole e decisamente buono. Vi consiglio caldamente di leggerlo. 
Per il momento è tutto. 

Biancaneve

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