lunedì 18 marzo 2013

Intervista a Michele Lacriola, autore di "Al di qua e al di là del Faro"

Salve, lettori. Come vi avevo promesso, oggi parto con le interviste agli autori. E' con noi Michele Lacriola, autore della raccolta di poesie Al di qua e al di là del Faro, libro d'esordio. Prima di procedere con l'intervista, voglio dare qualche breve cenno su Michele.
Michele Lacriola è nato il 26 luglio 1990 e ha vissuto a Triggiano, fino ad ottobre 2012, mese in cui si è trasferito a Pisa, per frequentare la specialistica in Storia moderna. Si è laureato a ottobre del 2012 alla triennale di "Scienze storiche e sociali" presso l'Università degli Studi di Bari con 110 e lode. Lavora come speaker presso UAAR, dove è uno dei due conduttori del programma Gli Svitatei.


BIANCANEVE (B): Ciao Michele, sono felice di ospitare una tua intervista nel mio piccolo blog. Come prima domanda credo che sia d'obbligo chiederti di presentarti brevemente ai nostri lettori.
MICHELE (M): Sono Michele Lacriola, soprannominato il Vicchiso per il mio tono di voce perennemente alto. Sono uno studente di Storia Moderna, al momento a Pisa, ma mi diletto anche con la scrittura, non necessariamente poesie. Sono un gran viaggiatore e spero di riuscire in futuro a trovare un impiego che mi consenta di far fruttare queste mie passioni.
B: Parliamo della tua opera prima, Al di qua e al di là del Faro.
M: E' sostanzialmente una raccolta di poesie occasionali, che ho scritto in diverse occasioni e con stati d'animo differenti. Infatti, non c'è nessuna logica nella distribuzione delle poesie, nessun crescendo e nessun filo rosso che renda omogenea l'opera. E se c'è, béh, non era intenzionale.
B: Com'è nata la tua passione per la poesia? Oggi si dice che i giovani non si interessano alla letteratura e snobbano la poesia. Eppure tu sei giovanissimo, hai solo ventidue anni. Cosa puoi dirmi al riguardo?
M: La verità è che non lo so se e quando è nata. Non mi ricordo un periodo in cui ho iniziato ad appassionarmene. Sicuramente, però, il merito va - una volta tanto - alla scuola. Le lezioni di letteratura mi affascinavano, quando si parlava di poeti. Inoltre sono un appassionato - anche se dilettante - dantista e credo che questo abbia pesato. Sul fatto che i giovani leggano poco ho detto la mia nel libro stesso, in una sorta di appendice.
B: Sì, un'appendice, tra l'altro, molto interessante e appassionata. Tra le tue poesie ce n'è una - o più d'una - che ha un significato particolare per te?
M: Tenendo conto che la mia opinione è che si possano scrivere poesie solo su cose vissute in prima persona, tutte quante sono inscindibilmente legate a un ricordo.
B: Parliamo della tua altra grande passione: la Storia.
M: Già, la storia. E' una passione che ho sin da quando ero molto piccolo: sono partito con i dinosauri, passando poi per la storia romana e quella della seconda guerra mondiale, sino ad arrivare ad oggi, in cui mi occupo della storia del Regno delle due Sicilie.
Chi comprende il passato, comprende il presente ed è padrone del futuro. Questo io penso.
B: Béh, è sicuramente un pensiero profondo. Il Regno delle due Sicilie e le poesie composte in Al di qua e al di là del Faro: possiamo dire che le tue due passioni - la Poesia e la Storia - sono tra loro collegate?
M: Sì, lo sono. Al di qua e al di là del Faro indicava, un tempo, la parte continentale del regno (al di qua) e quella siciliana (al di là), prendendo come punto di spartiacque il foro posto sullo Stretto di Messina, sulle coste calabresi. L'ho chiamato così perché le poesie le ho scritte in Puglia e in Sicilia. Diciamo pure che è uno dei miei tanti modi di dichiarare il mio amore per il Sud, la casa che mi sono impegnato a riscattare da tutte le ingiustizie che ci sono state fatte.
B: Ora ti chiedo, dato che sei ospite del mio blog, cosa ne pensi della critica che ti ho scritto.
M: Domanda pericolosa come una palla curva, eh? Bene, per quel che vale, mi piace abbastanza. Ci tengo solo a precisare che l'assenza di punteggiatura in molti componimenti è un omaggio allo stile di Ungaretti, mio grande ispiratore nei primi anni. Sai com'è, non vorrei si pensi che sono un analfabeta :)
B: Questo non lo penso e spero non lo pensino neanche i miei lettori. Sono contenta che ti sia piaciuta la mia critica. Un'ultima domanda: perché un giovane o una qualunque persona dovrebbe comprare e leggere il tuo libro?
M: Per due buone ragioni: una che è un tascabile che entra tranquillamente in una tasca di giubbotto e due che in tal maniera potete leggerlo ogni qualvolta siete in coda alle poste o siete in bagno o comunque in altre situazioni in cui dovete attendere qualcosa o qualcuno. In fondo, le poesie non richiedono alcuna competenza.
B: Grazie, Michele, per la tua disponibilità e la tua gentilezza. Ti auguro buona fortuna per tutto.
M: Grazie a te, per questa intervista, e spero che questa mia intervista sia per te l'apripista per una futura carriera nel mondo della letteratura.
B: Grazie per queste tue belle parole. Spero di riaverti presto in questo blog.
 
Per chiunque volesse, nel penultimo post pubblicato è riportata la critica al suo libro. Auguro a tutti buona lettura!
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve
 

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