venerdì 8 marzo 2013

Dove sei? Sono nel mondo della Letteratura!

Buonasera o buongiorno a tutti (dipende da quando leggerete questa recensione), sono tornata con una nuova critica. Dato che sono stata amichevolmente accusata di scrivere solo recensioni negative, oggi voglio stupirvi, scrivendone una positiva. Il libro che prendo in esame questa volta è una creazione del mio scrittore preferito, il francese Marc Levy, intitolato Dove sei?
Questo romanzo è, a mio modesto parere, il migliore che Marc Levy abbia scritto finora.


TRAMA:
Susan e Philip sono amici da una vita. Il loro rapporto è sempre stato un po' al confine tra l'amicizia e l'amore, ma la storia che sta nascendo tra i due subisce un brusco arresto quando Susan decide di arruolarsi per due anni nei Corpi di Pace. Si trasferisce così in Honduras, territorio spesso colpito da uragani.
I due amici/amanti continuano a tenersi in contatto per mezzo di lettere, ma a poco a poco il rapporto si allenta quando Susan decide di rimanere in Honduras con i Corpi di Pace. Gli anni passano e Philip incontra Mary, aspirante giornalista, con cui inizia una tenera storia d'amore, finendo con lo sposarla.
Nove anni dopo il loro matrimonio, una donna sconosciuta bussa alla porta della casa dove vivono Philip e Mary con il loro figlio. La donna reca con sé una bambina di nove anni: è la figlia di Susan, la cui prima frase è: "la mamma è morta".
 
RECENSIONE:
E' un romanzo appassionato e commuovente, che narra una storia che si svolge nell'arco di una trentina d'anni. La storia è tutt'altro che scontata come potrebbe apparire all'inizio: non è la classica storia d'amore tra due migliori amici, ma una storia umana che riguarda ognuno dei singoli personaggi, le cui singole esperienze si intrecciano e si compongono in una trama chiamata vita.
Il romanzo è diviso in due parti: la prima parte racconta la storia di Philip e Susan dal momento della partenza dalla ragazza per l'Honduras fino al matrimonio di Philip con Mary; la seconda tratta il difficile rapporto che si instaura tra Mary e Liza, la figlia di Susan.
Innanzitutto analizziamo i personaggi. Devo ammettere di essere sempre stata affascinata (o forse dovrei dire ossessionata) dal personaggio di Susan. Susan è una donna molto forte, che non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere i suoi obiettivi. Susan è una guerriera. O quantomeno è questo che vuole far credere. Io ho sempre creduto - e a ragione - che Susan sia una donna molto fragile. Perché? Perché per tutta la sua vita non fa altro che scappare. Sì, lei scappa. Scappa da una vita anonima e comune, fatta di un matrimonio, di un lavoro "normale", di un mutuo, tutte cose che lei rifiuta. Scappa da quella che potrebbe essere la sua vita, una vita come quella dei suoi genitori, morti in un incidente d'auto quando lei era adolescente. Scappa dai suoi sensi di colpa per non aver avuto - il giorno dell'incidente dei suoi genitori - "un febbrone da cavallo" , che avrebbe impedito loro di partire. E scappa dai suoi sentimenti per Philip e dai suoi doveri di madre.
Susan si presenta come una donna volubile, irraggiungibile, impossibile, aggressiva, quasi un'eroina romantica e tragica, che la vita rende sempre più dura e arida.
Philip è il suo contrario e il suo alter ego. E' un uomo calmo, posato, che sa quali sono i suoi doveri e li osserva. Ma anche lui scappa. Scappa scegliendo sempre la cosa più facile, non lottando mai abbastanza per quello in cui crede, prendendo decisioni spesso da solo.
Altro personaggio fondamentale è Mary. Devo ammetterlo, all'inizio Mary mi sembrava una sorta di "guastafamiglie", perché ero dell'idea di Philip appartenesse a Susan e a nessun'altra. Ma, in realtà, Mary non ruba niente a nessuno. Quando incontra Philip lui è libero e lei se ne innamora. Mary è un personaggio straordinario. E' una donna dolce, gentile, intelligente. E ha una forza incredibile. La forza di accettare la figlia della donna che ha sempre considerato una rivale, di crescerla, e di farle da madre. Come si può non amare un personaggio così?
E poi c'è Liza. Liza, la "bambina selvaggia". Liza, la bambina che non sa cosa sia una "coccola". Liza, la bambina che ha paura della pioggia e che quando vede piangere Mary fa delle crepes e le lancia sul soffitto, in modo che sembrino tanti soli.
Credo di avervi già svelato molto della trama e non vorrei aggiungere altro. Tutto quello che posso dire è che è scritta in uno stile delicato, romantico, chiaro e lineare. Uno stile capace di far sognare. E questo libro mi ha fatta sognare e continua a farlo tutte le volte che lo leggo.
Ben descritta è anche la vita che Susan conduce in Honduras. Si nota che Marc Levy si è molto documentato sugli uragani e sui loro danni, oltre che sul territorio dell'Honduras per scrivere questo romanzo. Ma del resto, lui è uno Scrittore completo, e non solo un architetto che ha scritto un libro.
Vi lascio con una delle frasi più belle e commuoventi del libro:
"Mia madre diceva che l'amore o nasce subito o non viene per nulla."
"Tua madre era molto sola, grazie alle sue idee fulminanti!"
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve

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