lunedì 25 marzo 2013

IL PREQUEL DELLA (FALSA) SPERANZA

Questo post è dedicato a tutti i Potterheads come me. Nel 2008 J.K Rowling ha scritto un piccolo racconto (800 parole) su un'avventura di James e Sirius. La storia è stata venduta all'asta per beneficenza, raggiungendo la somma di 25000 euro.
Vediamo insieme di cosa si tratta.



TRAMA:
La storia è ambientata qualche mese prima la nascita di Harry. James e Sirius stanno fuggendo a tutta velocità sulla mitica motocicletta di quest'ultimo e sono inseguiti dalla polizia babbana e dai Mangiamorte.
 
RECENSIONE:
Il racconto è davvero molto carino e simpatico e rispecchia l'idea romantica e scanzonata che tutti i Potteriani hanno dei Malandrini, in particolare di James e Sirius.
Divertente e di facile lettura si legge in cinque minuti scarsi (purtroppo sono a malapena tre pagine) e dovrebbe essere inserito in un episodio più ampio perché manca un contesto, anche se - per chi ha letto la saga di Harry Potter - è, almeno in parte, facilmente intuibile.
I personaggi sono ben caratterizzati, lo stile fluido e scorrevole.
Le uniche pecche? Essere troppo breve e soprattutto quella dicitura "dal prequel che NON sto scrivendo".
Ora, perché illudere tutti fan dei Malandrini con questo estratto da un prequel che non ha intenzione di scrivere?
Cara Rowling ti chiedo a nome di tutti di scriverlo questo prequel che aspettiamo da ben sei anni!
Forza Malandrini e forza Rowling!
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve

DEVILISH: ANCORA PROGRESSI

Oggi, di nuovo una recensione. Come vi avevo anticipato, il romanzo preso in esame è l'urban fantasy di Dorotea De Spirito, Devilish. Questo è il seguito di Angel, che ho già criticato in uno dei miei primissimi post.

TRAMA:
Nella Viterbo contemporanea convivono per tacito accordo Angeli e Umani. Ma da quando in città sono arrivati Nora e suo nipote Guglielmo sono accaduti alcuni avvenimenti sinistri. Guglielmo si è innamorato di Vittoria, angelo senza ali. Ma egli è un demone e gli angeli e i demoni sono da sempre nemici. Riuscirà la loro storia d'amore a decollare? E come si comporteranno quando Eva tornerà a cercare Guglielmo e Nora per chiudere definitivamente la partita?

RECENSIONE:
Questo romanzo è decisamente migliore dei precedenti: tuttavia, ancora non ci siamo.
Analizziamo assieme tutti i punti. Innanzitutto è migliorata la trama, che si presenta più articolata e meno scontata. Tuttavia, presenta ancora incongruenze, parti poco sviluppate e una particolare aderenza ai modelli dei classici (come la scena della discesa agli Inferi). Questa ripresa di modelli classici da un lato mette in evidenza una buona dose di cultura - oltre a una sicura preparazione classicistica: l'autrice ha infatti frequentato il Liceo Classico e studia Lettere Moderne alla Cattolica di Milano. Ma questa influenza non è ben reinterpretata. Segue uno schema ben preciso che si rivela rigido e poco sviluppato. Infatti, sebbene le idee ci siano, manca un'adeguata capacità espressiva che la renda personale e ben congeniata.
Buona invece la parte che riguarda la scoperta di cosa sia - e di chi sia - l'Iride. Per quanto non originalissima come idea, è coinvolgente l'aspetto della ricerca di notizie su questa nuova figura, che permette di rispondere ad alcune domande che erano rimaste senza risposta alla fine del romanzo precedente.
Manca però qui uno sviluppo del carattere dei personaggi principali. Devo rendere atto però che tra l'arco cronologico che intercorre nella storia tra Angel e Devilish forse è troppo esiguo perché vi sia una crescita di questi personaggi.
Infine veniamo alla battaglia finale. Buona l'aggiunta di diversi personaggi, cosa che le conferisce l'aspetto di una vera battaglia e non più di un'infantile scaramuccia come nel precedente. Tuttavia poteva essere sviluppata ancora meglio: confido nella crescita di quest'autrice e sono - quasi - sicura che nel prossimo libro un'eventuale scena di battaglia sarà scritta con più sicurezza e proprietà.
Per quanto riguarda lo stile, anche questo è migliorato. Si presenta più sicuro e coinvolgente.
Dorotea De Spirito sta crescendo come autrice. Le sue potenzialità - visibili già in Angel - stanno lentamente emergendo. Mi aspetto di più nel prossimo romanzo.
Per il momento è tutto.

 
Biancaneve

mercoledì 20 marzo 2013

PERVERSE LOVE DI ESTER ASHTON

Buonasera lettori,
vi comunico che è uscito pochi giorni fa il romanzo Perverse Love di Ester Ashton, edito dalla casa editrice Libro Aperto Edizioni. E' un romanzo erotico, genere che tanto sta appassionando milioni di lettori in questo periodo, specie dopo l'uscita della celeberrima saga Cinquanta sfumature di E.L. James.
Il romanzo è già al quattordicesimo posto su Amazon, e probabilmente è destinato a scalare ancora le classifiche.


TRAMA:
Alexandra Wheeler è una scrittrice talentuosa, ma comincia a diventare famosa quando decidere di rendere più "piccanti" le storie che narra. Tuttavia tutto quello che scrive è esclusivamente frutto della sua fantasia: la donna, infatti, non è mai stata realmente innamorata e in preda dalla passione, tanto che crede di essere frigida.
Almeno fino a quando non incontra Chris Davemport, ex comandante dei Marines e ora a capo di un'agenzia di servizi di sicurezza.
Perseguitata da uno stalker, Alexandra si affiderà proprio a Chris, dietro consiglio del suo migliore amico James.
Drogata dal suo stalker, la scrittrice passa una notte di passione sfrenata proprio con Chris. Travolta dalla passione per l'unico uomo che sia riuscito a farle provare forti emozioni, Alexandra gli fa una proposta indecente e allettante: insegnarle l'amore, ovvero ogni singolo aspetto del piacere.
Cosa succederà? Riuscirà la passione a trasformarsi in qualcosa di più?
 
Leggetelo e lo scoprirete! Per ordinare il libro basta andare sul sito di Libro Aperto Edizioni: http://www.libroapertoedizioni.it/ 
La spedizione è gratuita.  
Vi auguro buona lettura!
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve

LIBRO APERTO EDIZIONI AL BUK MODENA IL 23 E IL 24 MARZO!

Salve lettori,
vi informo che la casa editrice Libro Aperto Edizioni parteciperà al "BUK MODENA", il Festival della piccola e media editoria, che si terrà il 23 e il 24 marzo 2013 presso il Foro Boario, dalle ore 9:30 alle ore 20:30. Il festival, giunto alla sua VI edizione, è organizzato in collaborazione con il Comune di Modena e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Emilia Romagna.
Il BUK MODENA è nato per dare visibilità proprio alla piccola e media editoria, tramite un programma ricco di eventi culturali, musicali, spettacoli dal vivo, conferenze, reading, incontri con gli autori e con le personalità della cultura.
La Libro Aperto Edizioni sarà presente allo STAND 60 con tutti i suoi titoli. Tra i libri che saranno presenti possiamo ricordare Patto col Vampiro di Tiziana Cazziero, Non mettermi fretta di Maria Letizia Musu, La sottile visione dell'altalena di Eleonora Buompane, Roccia di Alice Invitto, Perverse Love di Ester Ashton.
Per chi fosse interessato e/o avesse la possibilità di recarvisi, l'ingresso è gratuito. Mi raccomando! Vi posto qui la piantina del Foro Boario, così non potete perdervi!


 
Per il momento è tutto.

Biancaneve

LIBRO APERTO EDIZIONI

Salve lettori,
da oggi questo blog intraprende una collaborazione con la casa editrice Libro Aperto Edizioni. La Libro Aperto Edizioni è una casa editrice indipendente, nata dalla passione per i libri, per la letteratura, per l'arte e per la comunicazione.
Il motto di questa casa editrice è pubblichiamo opere, non autori. Che cosa vuol dire questo? Sappiamo che molte case editrici una volta che "scoprono" un autore pubblicano di questo tutte le opere indistintamente, senza preoccuparsi - a volte - dei contenuti di queste altre opere. La casa editrice Libro Aperto Edizioni, invece, valuta ogni singolo inedito a lei pervenuto, anche quelli di autori che già hanno al loro attivo altre pubblicazioni - sia con la loro che con altre case editrici - per controllare sempre i contenuti dei libri che la redazione decide di pubblicare.  
E questo la porta a scoprire molti giovani talenti, che non riuscirebbero altrimenti a trovare il loro posto nel mondo della letteratura. Infatti, capita spesso - lo sappiamo tutti - che i grandi colossi editoriali snobbino molti buoni autori per lasciar spazio a libri più "commerciali" e "commerciabili", più fruibili, che si vendono più facilmente.
La scoperta di nuovi talenti avviene anche grazie ai concorsi che la casa editrice bandisce in collaborazione con l'Associazione Libro Aperto. Io stessa ho conosciuto questa casa editrice proprio partecipando a uno di questi concorsi, la "selezione racconti d'amore", risultando una delle sei vincitrici.
Questi concorsi prevedono la pubblicazione gratuita delle opere (racconti o romanzi a seconda del concorso a cui si è partecipato) in formato cartaceo o in formato ebook o in entrambi i formati a seconda di quanto scritto nel bando.
Da segnalare, inoltre, che la casa editrice Libro Aperto Edizioni pubblica gratuitamente tutte le opere che ritiene idonee alla pubblicazione, non solo quelle vincitrici dei concorsi. Inoltre si occupa della promozione delle stesse e della loro distribuzione in molte librerie della penisola e nelle principali librerie online del settore.
Per ordinare i libri che trovate in catalogo sul sito della casa editrice (qui il link del sito: http://www.libroapertoedizioni.it/) è sufficiente ordinarli tramite le migliori librerie online o direttamente dal sito stesso. La spedizione in questo caso è gratuita.
Date un'occhiata al sito.
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve

lunedì 18 marzo 2013

Intervista a Michele Lacriola, autore di "Al di qua e al di là del Faro"

Salve, lettori. Come vi avevo promesso, oggi parto con le interviste agli autori. E' con noi Michele Lacriola, autore della raccolta di poesie Al di qua e al di là del Faro, libro d'esordio. Prima di procedere con l'intervista, voglio dare qualche breve cenno su Michele.
Michele Lacriola è nato il 26 luglio 1990 e ha vissuto a Triggiano, fino ad ottobre 2012, mese in cui si è trasferito a Pisa, per frequentare la specialistica in Storia moderna. Si è laureato a ottobre del 2012 alla triennale di "Scienze storiche e sociali" presso l'Università degli Studi di Bari con 110 e lode. Lavora come speaker presso UAAR, dove è uno dei due conduttori del programma Gli Svitatei.


BIANCANEVE (B): Ciao Michele, sono felice di ospitare una tua intervista nel mio piccolo blog. Come prima domanda credo che sia d'obbligo chiederti di presentarti brevemente ai nostri lettori.
MICHELE (M): Sono Michele Lacriola, soprannominato il Vicchiso per il mio tono di voce perennemente alto. Sono uno studente di Storia Moderna, al momento a Pisa, ma mi diletto anche con la scrittura, non necessariamente poesie. Sono un gran viaggiatore e spero di riuscire in futuro a trovare un impiego che mi consenta di far fruttare queste mie passioni.
B: Parliamo della tua opera prima, Al di qua e al di là del Faro.
M: E' sostanzialmente una raccolta di poesie occasionali, che ho scritto in diverse occasioni e con stati d'animo differenti. Infatti, non c'è nessuna logica nella distribuzione delle poesie, nessun crescendo e nessun filo rosso che renda omogenea l'opera. E se c'è, béh, non era intenzionale.
B: Com'è nata la tua passione per la poesia? Oggi si dice che i giovani non si interessano alla letteratura e snobbano la poesia. Eppure tu sei giovanissimo, hai solo ventidue anni. Cosa puoi dirmi al riguardo?
M: La verità è che non lo so se e quando è nata. Non mi ricordo un periodo in cui ho iniziato ad appassionarmene. Sicuramente, però, il merito va - una volta tanto - alla scuola. Le lezioni di letteratura mi affascinavano, quando si parlava di poeti. Inoltre sono un appassionato - anche se dilettante - dantista e credo che questo abbia pesato. Sul fatto che i giovani leggano poco ho detto la mia nel libro stesso, in una sorta di appendice.
B: Sì, un'appendice, tra l'altro, molto interessante e appassionata. Tra le tue poesie ce n'è una - o più d'una - che ha un significato particolare per te?
M: Tenendo conto che la mia opinione è che si possano scrivere poesie solo su cose vissute in prima persona, tutte quante sono inscindibilmente legate a un ricordo.
B: Parliamo della tua altra grande passione: la Storia.
M: Già, la storia. E' una passione che ho sin da quando ero molto piccolo: sono partito con i dinosauri, passando poi per la storia romana e quella della seconda guerra mondiale, sino ad arrivare ad oggi, in cui mi occupo della storia del Regno delle due Sicilie.
Chi comprende il passato, comprende il presente ed è padrone del futuro. Questo io penso.
B: Béh, è sicuramente un pensiero profondo. Il Regno delle due Sicilie e le poesie composte in Al di qua e al di là del Faro: possiamo dire che le tue due passioni - la Poesia e la Storia - sono tra loro collegate?
M: Sì, lo sono. Al di qua e al di là del Faro indicava, un tempo, la parte continentale del regno (al di qua) e quella siciliana (al di là), prendendo come punto di spartiacque il foro posto sullo Stretto di Messina, sulle coste calabresi. L'ho chiamato così perché le poesie le ho scritte in Puglia e in Sicilia. Diciamo pure che è uno dei miei tanti modi di dichiarare il mio amore per il Sud, la casa che mi sono impegnato a riscattare da tutte le ingiustizie che ci sono state fatte.
B: Ora ti chiedo, dato che sei ospite del mio blog, cosa ne pensi della critica che ti ho scritto.
M: Domanda pericolosa come una palla curva, eh? Bene, per quel che vale, mi piace abbastanza. Ci tengo solo a precisare che l'assenza di punteggiatura in molti componimenti è un omaggio allo stile di Ungaretti, mio grande ispiratore nei primi anni. Sai com'è, non vorrei si pensi che sono un analfabeta :)
B: Questo non lo penso e spero non lo pensino neanche i miei lettori. Sono contenta che ti sia piaciuta la mia critica. Un'ultima domanda: perché un giovane o una qualunque persona dovrebbe comprare e leggere il tuo libro?
M: Per due buone ragioni: una che è un tascabile che entra tranquillamente in una tasca di giubbotto e due che in tal maniera potete leggerlo ogni qualvolta siete in coda alle poste o siete in bagno o comunque in altre situazioni in cui dovete attendere qualcosa o qualcuno. In fondo, le poesie non richiedono alcuna competenza.
B: Grazie, Michele, per la tua disponibilità e la tua gentilezza. Ti auguro buona fortuna per tutto.
M: Grazie a te, per questa intervista, e spero che questa mia intervista sia per te l'apripista per una futura carriera nel mondo della letteratura.
B: Grazie per queste tue belle parole. Spero di riaverti presto in questo blog.
 
Per chiunque volesse, nel penultimo post pubblicato è riportata la critica al suo libro. Auguro a tutti buona lettura!
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve
 

venerdì 15 marzo 2013

DREAM: SOGNO A OCCHI APERTI (E ANCHE CHIUSI) CON QUALCHE SBADIGLIO

Salve lettori, sono tornata con una nuova critica. Questa recensione e la prossima saranno incentrate sugli ultimi due lavori di una giovane scrittrice viterbese del '91, Dorotea De Spirito.
Questa ragazza, che studia Lettere Moderne alla Cattolica di Milano, ha pubblicato già quattro libri con la Mondadori. Il suo primo libro Destinazione Tokio Hotel, pubblicato quando l'autrice aveva appena sedici anni, non l'ho ancora letto, ma tratta di una ragazza che sogna di andare a un concerto dei Tokio Hotel. Il secondo romanzo, Angel, l'ho criticato in uno dei primi post di questo blog. Il terzo è proprio Dream, di cui mi occupo in questo post, mentre il quarto Devilish - il seguito di Angel - lo analizzerò tra qualche giorno.
Buona lettura!


TRAMA:
In apparenza Esperia è una normalissima ragazza diciottenne che frequenta il liceo classico. In realtà, Esperia vive due vite distinte, eppure tra loro intrecciate: una quando è sveglia, fatta di scuola, compiti e amiche, e l'altra in sogno. Ed è proprio in questi suoi particolarissimi sogni che incontra un ragazzo, di cui si innamora.
Ma cosa fare se questo ragazzo esiste davvero e altri non è che William Holden, famoso cantante inglese, idolo delle ragazzine?
 
RECENSIONE:
La storia raccontata non è molto originale. Trita e ritrita è, infatti, la storia d'amore che nasce nei sogni. Devo ammettere, però, che lo stile in cui il romanzo è narrato è migliore rispetto a quello di Angel. Maggiormente analizzata è la psicologia dei personaggi.
Esperia è - come si evince dal nome stesso - una sognatrice. E non solo nel senso che fa questi sogni così particolari! Esperia è un'idealista, piena di buone intenzioni e tanta voglia di vivere. Interessanti anche i ricordi d'infanzia che lei rivive durante il sonno e che spiegano alcuni suoi comportamenti e "complessi". Esperia, infatti, non ha mai superato il fatto di non essere stata accettata da altri bambini a una festa, di essere stata presa in giro e rifiutata da tutti.
William - come rivela anche in questo caso il nome - è ispirato a Bill dei Tokio Hotel, così come il Guglielmo - sempre lo stesso nome, nel corrispettivo italiano - di Angel. Questo perché la scrittrice - autrice, ricordiamo, di Destinazione Tokio Hotel - è una fan sfegatata di questo gruppo tedesco. Il cognome, Holden, è invece un omaggio al Giovane Holden, il celeberrimo romanzo di J.D. Salinger, simbolo di intere generazioni.
Il realtà il personaggio di William Holden poco c'entra col personaggio creato dalla penna di Salinger, ma l'uso di questo nome denota comunque una buona infarinatura culturale e un buon gusto per la Letteratura da parte della giovane Dorotea De Spirito.
Non manca nella storia il triangolo amoroso. Altro personaggio importante è Valerio, liceale/operario, con cui Esperia si trova subito a suo agio.
Tuttavia, a parte un certo miglioramento nello stile e nell'introspezione dei personaggi, nella trama vi sono ancora molte falle.
In primis, Esperia è italiana, William inglese. Mi sono sempre chiesta: ma fra loro in che lingua si parlano? Capisco che Esperia avrà sicuramente studiato inglese, ma lo conosce a un livello tale da consentirle di fare lunghe chiacchierate su argomenti anche molto importanti con William?
Altra cosa: Esperia ha diciotto anni e vive da sola, perché i genitori sono sempre in viaggio, in quanto autori di guide turistiche. Ora, il fatto di non avere i genitori a casa è un luogo comune, ad esempio, nelle fanfiction, ma non è molto concepibile in un romanzo, soprattutto se si vuol narrare una storia verosimile. L'avere i genitori lontani consente di concedere, infatti, alla protagonista la massima libertà in tutto: può andare dove vuole (anche volare fino a Londra) e fare ciò che vuole senza dover rendere conto a nessuno di quello che fa. Non sono stata una diciottenne troppo tempo fa, per cui ricordo benissimo quella voglia assurda di libertà che noi ragazze abbiamo a quell'età, quel desiderio di non sottostare alle regole dei nostri genitori, di viaggiare, di ritirarci, la sera, all'ora in cui vogliamo. Ma l'assenza dei genitori in questo contesto mi lascia un po' dubbiosa. Esperia non ha punti di riferimento, è un po' allo sbando, e le sue scelte lo dimostrano.
Inverosimile è l'amicizia forte nata troppo improvvisamente tra Esperia e Stellina (Stella), una blogger poco più grande di lei, altra fan di William Holden. Quello che è poco aderente alla realtà è che Esperia conosce Stella tramite il blog di quest'ultima, la contatta e corre a incontrarla, senza nemmeno prima cercarla, ad esempio, su un social network, per assicurarsi che non sia, magari, una psicopatica.
Ora, anche io gestisco un blog e vi assicuro che non sono né pazza né psicopatica, per cui non sto dicendo che i gestori dei blog siano tali, anzi per lo più sono ragazzi e ragazze come me, che desiderano soltanto farsi leggere e farsi ascoltare, condividere una passione. Ma credo che se si vuole incontrare una di queste persone sia comunque necessario prendere qualche precauzione, perché al giorno d'oggi non si sa mai! State attenti, ragazzi!
Nel complesso, la trama è scorrevole, e il libro piacevole. E' un buon modo di passare il tempo, specie se si desidera una lettura leggera e senza pensieri.
In ogni caso credo - lo ribadisco anche in questo post - che Dorotea De Spirito abbia del potenziale e che possa decisamente migliorare.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

domenica 10 marzo 2013

Nuova iniziativa del blog!

Lettori, una nuova iniziativa partirà a breve. L'intenzione è quella di intervistare scrittori contemporanei. Chiaramente le interviste saranno dilatate nel tempo, perché il primo obiettivo di questo blog è quello di fare critica. Naturalmente, gli autori intervistati avranno anche una recensione del loro romanzo (o dei loro romanzi) e il diritto di replica: ossia potranno rispondere alla mia critica nell'intervista.
Spero che l'idea vi piaccia.
La prima intervista sarà pronta a breve ed è all'esordiente Michele Lacriola.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

Al di qua e al di là del Faro!


Rieccomi, gente! Oggi si cambia genere: per la prima volta analizzerò per voi un libro di poesie. La racconta si intitola Al di qua e al di là del Faro, ed è stata scritta da Michele Lacriola, poeta esordiente.



RECENSIONE:
In questa raccolta le poesie sono di vario genere. Si passa da delicate poesie sull’amore e sul desiderio d’amore a componimenti buffi e leggeri sulla quotidianità, da poesie sul futuro a malinconiche pillole di saggezza.
Le poesie sono state scritte dall’autore, uno studente di storia di ventidue anni, nell’arco di circa quattro anni e mostrano un’evoluzione nello stile e un miglioramento visibile nella seconda metà del libro rispetto alla prima.
Le prime poesie risultano un po’ forzate e si nota una forte influenza di modelli importanti, primo tra tutti Ungaretti. Inoltre mancano di punteggiatura, cosa che rende necessaria più di una lettura per comprenderne il senso.
Le ultime poesie sono invece più personali, meno forzate, più mature. La punteggiatura è perfetta.
Io credo che sia un ottimo libro di esordio e che valga la pena perdere un po’ di tempo per leggerlo. E sono sicura che Michele Lacriola ci stupirà ancora con altre delicate e ironiche poesie.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

venerdì 8 marzo 2013

Dove sei? Sono nel mondo della Letteratura!

Buonasera o buongiorno a tutti (dipende da quando leggerete questa recensione), sono tornata con una nuova critica. Dato che sono stata amichevolmente accusata di scrivere solo recensioni negative, oggi voglio stupirvi, scrivendone una positiva. Il libro che prendo in esame questa volta è una creazione del mio scrittore preferito, il francese Marc Levy, intitolato Dove sei?
Questo romanzo è, a mio modesto parere, il migliore che Marc Levy abbia scritto finora.


TRAMA:
Susan e Philip sono amici da una vita. Il loro rapporto è sempre stato un po' al confine tra l'amicizia e l'amore, ma la storia che sta nascendo tra i due subisce un brusco arresto quando Susan decide di arruolarsi per due anni nei Corpi di Pace. Si trasferisce così in Honduras, territorio spesso colpito da uragani.
I due amici/amanti continuano a tenersi in contatto per mezzo di lettere, ma a poco a poco il rapporto si allenta quando Susan decide di rimanere in Honduras con i Corpi di Pace. Gli anni passano e Philip incontra Mary, aspirante giornalista, con cui inizia una tenera storia d'amore, finendo con lo sposarla.
Nove anni dopo il loro matrimonio, una donna sconosciuta bussa alla porta della casa dove vivono Philip e Mary con il loro figlio. La donna reca con sé una bambina di nove anni: è la figlia di Susan, la cui prima frase è: "la mamma è morta".
 
RECENSIONE:
E' un romanzo appassionato e commuovente, che narra una storia che si svolge nell'arco di una trentina d'anni. La storia è tutt'altro che scontata come potrebbe apparire all'inizio: non è la classica storia d'amore tra due migliori amici, ma una storia umana che riguarda ognuno dei singoli personaggi, le cui singole esperienze si intrecciano e si compongono in una trama chiamata vita.
Il romanzo è diviso in due parti: la prima parte racconta la storia di Philip e Susan dal momento della partenza dalla ragazza per l'Honduras fino al matrimonio di Philip con Mary; la seconda tratta il difficile rapporto che si instaura tra Mary e Liza, la figlia di Susan.
Innanzitutto analizziamo i personaggi. Devo ammettere di essere sempre stata affascinata (o forse dovrei dire ossessionata) dal personaggio di Susan. Susan è una donna molto forte, che non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere i suoi obiettivi. Susan è una guerriera. O quantomeno è questo che vuole far credere. Io ho sempre creduto - e a ragione - che Susan sia una donna molto fragile. Perché? Perché per tutta la sua vita non fa altro che scappare. Sì, lei scappa. Scappa da una vita anonima e comune, fatta di un matrimonio, di un lavoro "normale", di un mutuo, tutte cose che lei rifiuta. Scappa da quella che potrebbe essere la sua vita, una vita come quella dei suoi genitori, morti in un incidente d'auto quando lei era adolescente. Scappa dai suoi sensi di colpa per non aver avuto - il giorno dell'incidente dei suoi genitori - "un febbrone da cavallo" , che avrebbe impedito loro di partire. E scappa dai suoi sentimenti per Philip e dai suoi doveri di madre.
Susan si presenta come una donna volubile, irraggiungibile, impossibile, aggressiva, quasi un'eroina romantica e tragica, che la vita rende sempre più dura e arida.
Philip è il suo contrario e il suo alter ego. E' un uomo calmo, posato, che sa quali sono i suoi doveri e li osserva. Ma anche lui scappa. Scappa scegliendo sempre la cosa più facile, non lottando mai abbastanza per quello in cui crede, prendendo decisioni spesso da solo.
Altro personaggio fondamentale è Mary. Devo ammetterlo, all'inizio Mary mi sembrava una sorta di "guastafamiglie", perché ero dell'idea di Philip appartenesse a Susan e a nessun'altra. Ma, in realtà, Mary non ruba niente a nessuno. Quando incontra Philip lui è libero e lei se ne innamora. Mary è un personaggio straordinario. E' una donna dolce, gentile, intelligente. E ha una forza incredibile. La forza di accettare la figlia della donna che ha sempre considerato una rivale, di crescerla, e di farle da madre. Come si può non amare un personaggio così?
E poi c'è Liza. Liza, la "bambina selvaggia". Liza, la bambina che non sa cosa sia una "coccola". Liza, la bambina che ha paura della pioggia e che quando vede piangere Mary fa delle crepes e le lancia sul soffitto, in modo che sembrino tanti soli.
Credo di avervi già svelato molto della trama e non vorrei aggiungere altro. Tutto quello che posso dire è che è scritta in uno stile delicato, romantico, chiaro e lineare. Uno stile capace di far sognare. E questo libro mi ha fatta sognare e continua a farlo tutte le volte che lo leggo.
Ben descritta è anche la vita che Susan conduce in Honduras. Si nota che Marc Levy si è molto documentato sugli uragani e sui loro danni, oltre che sul territorio dell'Honduras per scrivere questo romanzo. Ma del resto, lui è uno Scrittore completo, e non solo un architetto che ha scritto un libro.
Vi lascio con una delle frasi più belle e commuoventi del libro:
"Mia madre diceva che l'amore o nasce subito o non viene per nulla."
"Tua madre era molto sola, grazie alle sue idee fulminanti!"
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve