sabato 19 gennaio 2013

Cinquanta sfumature II: la vendetta!

Salve, lettori, eccomi tornata con la seconda avvincente critica al nuovo capitolo della saga delle Cinquanta sfumature, Cinquanta sfumature di nero. Vi invito a leggerla con attenzione perché il secondo volume è di importanza fondamentale per la trama (perché, c'è una trama? Non me n'ero accorta, scusatemi!!) della saga.



TRAMA:
Dopo la rottura con Christian, dovuta al fatto che lui l'ha sculacciata (tutto qui? Ma dai, Ana, lo sapevi che al tuo "principe nero" piaceva il sesso violento, come del resto a te. Allora perché lo hai lasciato?! Bah!) la nostra eroina entra in uno stato comatoso. Ma non preoccupatevi, lettori! Il nostro stalker preferito si rifà vivo dopo soli cinque giorni, convincendola immediatamente a tornare con lui (ma lei non lo aveva lasciato per dei VALIDI motivi?).
Questo secondo romanzo presenta tutta una serie di colpi di scena, che dovrebbero servire a tenere il lettore col fiato sospeso, e tentano di nascondere quella che, in realtà, è la pochezza della trama. Perché dico questo? Perché, come nelle favole, questi avvenimenti si realizzano tutti in un lasso di tempo brevissimo, un mese: la ex sottomessa di Christian che compie atti di stalking (naturale, in fondo ha imparato dal migliore!) nei confronti di Christian e Ana e giunge a minacciarli entrambi con una pistola (no, purtroppo non li uccide!); il capo di Ana, Jake Hyde, un uomo viscido, che cerca di violentare la nostra eroina che - che culo! è proprio il caso di dirlo - conosce molto bene le arti marziali, per cui non solo lui non riuscirà nel suo intento, ma verrà anche pestato sia da Ana che da Christian, accorso in aiuto della sua bella, e perderà il lavoro, che sarà affidato - indovinate un po' - proprio ad Ana, anche se quest'ultima lavora nella casa editrice da sole due settimane. Molto realistico! Vi è poi l'incidente aereo di Christian (no! Non muore neanche stavolta! Rassegnatevi. Forse dovremmo provare a nascondergli una bomba addosso la prossima volta, magari riusciamo a farlo fuori). E, soprattutto, la romantica richiesta di matrimonio che Christian rivolge ad Ana, dopo solo due mesi che si conoscono.
 
RECENSIONE:
Credo sinceramente di essere stata già abbastanza distruttiva nel ricostruire la trama, e non credo rimanga molto da aggiungere. Non desidero essere ripetitiva, quindi cercherò qui di sottolineare aspetti differenti da quelli già trattati.
Non c'è una maturazione nello stile. Le scene di sesso esplicito adoperano sempre lo stesso linguaggio infantile e un po' volgare. Per il resto lo stile è monotono e un po' ripetitivo e l'inserimento di tutti i colpi di scena prima citati serve proprio a nasconderlo e a cercare di impedire che il lettore, annoiato, abbandoni la lettura per dedicarsi a un romanzo intellettualmente più stimolante.
In questo capitolo della saga apprendiamo anche la storia di Christian: da piccolo veniva regolarmente usato come posacenere dal protettore della madre, che picchiava madre e figlio. La madre era morta per overdose e lui era rimasto per ben quattro giorni accanto alla madre morta prima che qualcuno lo trovasse. Aveva solo quattro anni.
Questa storia strappalacrime spiega molte delle sue turbe comportamentali, ma perde molto del suo valore in quanto viene utilizzata solo per dimostrare che Christian in fondo non è malvagio perché vuole essere un dominatore e picchiare le ragazze, e per mettere ancora una volta in evidenza il fatto che lui cambia per lei.
Nello stesso filone si inserisce la proposta di matrimonio di Christian, che vuole sposare la sua Ana dopo appena due mesi che la conosce. Ora, non è per essere pignola: ma quanta gente conoscete che si è sposata dopo appena due mesi di conoscenza e non ha divorziato?
E con questa domanda - di cui non scrivo la scontatissima risposta - vi lascio. Tornerò presto con la critica dell'ultimo "romanzo" della saga - mi dispiace, ma non è colpa mia se ne ha scritti così tanti!
Per il momento è tutto.
 
Biancaneve

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